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RAIANO – Non si è trattato di un frazionamento di appalti ma di due incarichi distinti. Per cui non ci fu abuso d’ufficio. Per l’ex tecnico comunale del comune di Raiano, P.C., è arrivata ieri la sentenza di assoluzione dal collegio giudicante del Tribunale di Sulmona. Un’inchiesta che partì nel 2018 dopo l’esposto all’Anac presentato dal gruppo di opposizione che chiedeva di accertare eventuali anomalie riguardo gli atti e le procedure adottate. La vicenda è quella della ristrutturazione del Municipio del paese per la quale il Comune ottenne un finanziamento di 1,3 milioni di euro. Secondo l’accusa il tecnico avrebbe astutamente frazionato l’appalto in due fasi. Il primo da 6600 euro e l’altro da 39 800. La somma supererebbe la soglia dei 40 mila euro che consente l’affidamento diretto. Dall’escussione dei testi e dall’esame dello stesso imputato, è venuta fuori però tutt’altra versione. Non è stato un frazionamento ma due autonomi e distinti affidamenti. Il primo per lo studio di messa in sicurezza del fabbricato comunale danneggiato dal sisma e l’altro a distanza di cinque anni, quello da oltre 39 mila euro, per la redazione della progettazione definitiva-esecutiva volta all’adeguamento sismico dell’immobile. Per cui si tratta di incarichi sotto soglia, consentiti dalla legge. L’ex tecnico del Comune, difeso dall’avvocato Franco Zurlo, è stato assolto con formula piena. Per il collegio del Tribunale di Sulmona il fatto non sussiste.

Andrea D’Aurelio

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