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SULMONA – Manca la prova che il fatto sussiste. Il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinocchio, ha assolto Sandra Palanza, donna originaria di Roccacasale ma da tanti anni residente a Sulmona. La stessa era finita sotto processo per essersi impossessata del bancomat di una donna di Vittorito, ed aver prelevato, dal gennaio del 2015 al luglio del 2016 dal conto dell’anziana, circa 32 mila euro. I fatti fanno riferimento al periodo in cui l’imputata lavorava come operatrice domestica alle dipendenze di un’anziana di Vittorito che viveva sola con la figlia. Secondo le accuse l’imputata avrebbe sottratto dalla borsa della donna, il bancomat e dopo essere entrata in possesso del Pin, custodito in un cofanetto, avrebbe iniziato a fare una serie di prelievi in contanti utilizzando il bancomat anche per rifornimenti di carburante, acquisti in negozio di abbigliamento, spesa nei supermercati e in negozi di occhiali. Tutti acquisti che la proprietaria del bancomat avrebbe disconosciuto. Nel corso del dibattimento è però emerso che l’utilizzo del bancomat era autorizzato, come dimostrato dai difensori dell’imputata che hanno prodotto una dichiarazione dell’anziana. Inoltre, tutti gli acquisti contestati, erano riconducibili sempre alla proprietaria del bancomat. Insomma dal dibattimento non è emersa la prova certa che quel bancomat era stato utilizzato dalla Palanza per acquisti personali. Da qui la decisione del giudice di assolvere l’imputata. Per la donna, difesa degli avvocati Alessandro Margiotta e Vittorio Masci, finisce un incubo giudiziario durato sei anni.

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