
Erano finiti sotto processo per aver violato la normativa urbanistica e paesaggistica ma, nel corso del processo, tutte le accuse sono cadute. Così il giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, ha assolto l’altro giorno A.M. e A.T., difesi dall’avvocato Pietro Savastano e A.Z., difeso dall’avvocato Angelo Pace. Al centro della vicenda, una serie di interventi edilizi realizzati nel territorio di Rivisondoli, in località “Relais Assunta”. Secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, gli imputati ciascuno con ruoli e responsabilità differenti avrebbero concorso nella costruzione di vari manufatti privi di autorizzazione. Tra le opere contestate una stalla in blocchi di calcestruzzo, una tettoia in ferro con copertura in lamiera, muri di contenimento e altre strutture accessorie, tutte realizzate senza i necessari titoli edilizi e paesaggistici. Le accuse, mosse dalla Procura, si fondano su una complessa attività di indagine condotta tra il 2020 e il 2021. Secondo gli inquirenti, gli amministratori pubblici e i tecnici comunali avrebbero omesso di esercitare i controlli dovuti, consentendo la prosecuzione dei lavori e rilasciando pareri favorevoli in violazione della normativa vigente. L’avvocato difensore Savastano ha dimostrato, anche attraverso il proprio consulente Domenico Fineo, facente parte appieno del collegio difensivo, come gli imputati fossero in possesso di ben tre titoli abilitativi (1 cil e 2 scia) rilasciati dal Comune di Rivisondoli e quindi perfettamente legittimi ed efficaci. Da qui l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. “Esprimo soddisfazione per il buon esito del processo”- commenta il legale, ritenendo che “la questione avrebbe potuto risolversi in sede di indagini preliminari, nel corso del quale vennero sviscerati tutti gli aspetti fattuali e di diritto. Il loro approfondimento e il loro riscontro avrebbe potuto risparmiare il processo con notevole beneficio per tutti”.









