
Non ci sarebbe alcuna anomalia o irregolarità nei lavori effettuati sul lago di Scanno. Ne è convinta la Procura della Repubblica di Sulmona che ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale per i sei indagati che erano finiti nel mirino della giustizia per i lavori eseguiti intorno sul lago del borgo lacustre e sulla strada Circumlacuale. Si tratta di professionisti legati alla ditta esecutrice e subappaltatrice dei lavori. Indagato anche il responsabile dell’area tecnica del Comune di Scanno. I sei, secondo l’accusa, avrebbero violato l’autorizzazione paesaggistica nonché la serie di prescrizioni impartite dalla Soprintendenza. L’inchiesta era scaturita dall’ interrogazione che il consigliere comunale di minoranza, Fernando Ciancarelli, aveva presentato al sindaco del borgo lacustre, Giovanni Mastrogiovanni, chiedendo lumi sul rispetto delle misure di sicurezza per pedoni e automobilisti, sul rispetto dei pareri per la tutela della fauna e dell’ambiente. I carabinieri forestali avevano quindi effettuato un blitz in Comune, per acquisire tutta la documentazione. Le indagini hanno portato la procura a focalizzare la lente su sei figure professionali. Stando agli atti d’indagine è emerso che, nel primo tratto di sponda interessato dai lavori, “erano state eliminate quasi tutte le specie arboree presenti, con l’eccezione di cinque alberi tra tigli e ippocastani”. I sei hanno poi depositato le memorie difensive, facendo notare che esistono condoni e autorizzazioni al riguardo e nessun abuso si è confutato. Per questo la Procura ha ritirato le accuse perché “non ci sono ragionevoli previsioni di condanna” a carico degli indagati. La richiesta di archiviazione è al vaglio ora del gip che dovrà decidere se disporre o meno ulteriori accertamenti









