

SULMONA. “Se e quando il sindaco intende intraprendere azioni volte ad affidare l’area e come intende procedere”. Questo uno dei quesiti oggetto della interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri di minoranza al sindaco Di Piero in merito all’affidamento dell’area celestiniana. Una situazione che risulta “ancora ferma”, come fanno notare dalla minoranza nonostante i dubbi sollevati “sulle modalità con cui l’assessore Ramunno aveva approcciato la questione”. Una procedura aperta quella indicata dalla nota della segretaria comunale che, “ancorché in forme semplificate”, avrebbe consentito di individuare il progetto di gestione più idoneo. Procedure mai avviate, sottolineano gli esponenti di minoranza e confermato anche dalla dirigente Maurizia Di Massa, che con nota del 19 luglio specifica che “invitate a formalizzare proposte progettuali sono state l’Associazione Celestiniana e la Cooperativa servizi turistici Sulmona, in quanto soggetti che avevano già formalmente trasmesso dichiarazioni di interesse”. Una nota, quella della dottoressa Di Massa dove, si legge nell’interrogazione, che se da un alto “si rende noto che è stata avviata un’attività di ricognizione per ricorrere ad istituti di partenariato pubblico-privato” come previsto nel decreto legislativo 36/2023 a proposito della gestione integrata di aree di interesse storico, culturale e religioso, dall’altro si ribadisce che “alla data odierna non sono stati predisposti bandi o avvisi”. Questi i motivi per cui la minoranza di palazzo San Francesco si domanda “perché la situazione dell’affidamento dell’area è ancora ferma” e perché, nella questione dell’affidamento dello chalet ricadente nell’area celestiniana “continuano ad esserci due soli interlocutori”, ovvero l’associazione Celestiniana e la Cooperativa servizi turistici Sulmona. Domande alle quali la minoranza e la città attendono risposte adeguate in attesa di una nuova gestione in grado di restituire l’area celestiniana e il suo patrimonio storico-culturale all’intera comunità.
