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SULMONA – La riorganizzazione degli orari dei bus ai danni di un ipovedente pendolare. A sollevare la problematica è il Segretario Confederale Uil, Mauro Nardella, che chiede al comune di ripristinare la corsa che dalla stazione ferroviaria porta al carcere di via Lamaccio. Per l’organizzazione sindacale si configurerebbe un’interruzione di pubblico servizio. “Non va assolutamente giù alla Uil l’idea avuta di sopprimere la corsa dell’autobus da e per il carcere di Sulmona e partorita da chi ha evidentemente omesso di considerare alcuni delicati quanto vitali aspetti riguardanti detenuti ( alcuni di essi devono necessariamente fare uso del pubblico trasporto per recarsi nei vari posti di lavoro ai quali sono assoggettati per via del loro status di semiliberi), famigliari, operatori penitenziari e loro discendenti ( alcuni figli di dipendenti che abitano negli alloggi demaniali non potranno recarsi a scuola quest’anno). Fu proprio la Uil a chiedere e ottenere la fermata urbana in piazzale vittime del Dovere salvo poi vederla cancellare a luglio”- ricorda Nardella. Il caso preso in esame è quello di Dimitri, pendolare ipovedente dell’Aquila, dipendente presso la struttura carceraria peligna, che da luglio non può più autodeterminarsi per raggiungere il penitenziario proprio perché dalla stazione ferroviaria non vi è più quel collegamento che gli permetteva di farlo autonomamente. E’ scattata quindi la gara di solidarietà da parte dei colleghi che a turno si organizzano per accompagnarlo. Ma per la Uil è una questione di principio come pure il Tribunale per i diritti del Malato, per il tramite del suo coordinatore Catia Puglielli, ricorda che “la riorganizzazione dovrebbe tener conto dei soggetti più deboli e delle loro esigenze ma anche dei diritti costituzionalmente garantiti quali, nel caso di specie, il lavoro”. E monta la polemica. La riorganizzazione degli orari si è resa necessaria per evitare l’accavallamento delle corse con la Tua e per valorizzare le tratte più frequentate dai cittadini. Il Comune ha effettuato un monitoraggio prima di dare il via ai nuovi orari, entrati in vigore a luglio, ma a quanto pare i disagi non mancano.

Andrea D’Aurelio

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