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SULMONA. Non ci saranno deroghe per il popolo della notte durante le festività natalizie. Lo annuncia il sindaco, Gianfranco Di Piero, che mantiene aperte le trattative per il capodanno. “La diffusione della musica all’aperto, da rendere compatibile con la quiete pubblica e la residenzialità, è un discorso che riguarda principalmente la stagione estiva. Per questo non firmerò alcuna ordinanza di deroga per le feste di Natale. L’unica deroga possibile è per la notte di capodanno per la quale stiamo ragionando sugli orari”- afferma il primo cittadino che emanerà un’ordinanza specifica solo per il 31 dicembre. Il Comune, per il secondo anno consecutivo, organizza infatti il brindisi di fine anno nella centrale piazza XX Settembre con dj set, per dare la possibilità ai turisti e a quanti restano in città di fare festa. L’ordinanza del primo cittadino adottata lo scorso anno, che aveva fissato a mezzanotte lo stop per la percezione esterna della musica, riguarda in ogni caso anche i locali privati, chiamati ad “abbassare il volume” o comunque ad adottare accorgimenti per contenere “le emissioni rumorose”. Per questo la decisione di non concedere altre deroghe, nemmeno nei rossi sul calendario, ha provocato qualche reazione. La “movida” resta quindi sotto esame con il primo cittadino che non esclude ulteriori provvedimenti per limitare, ad esempio, la vendita di alcolici, alla luce del degrado che si tocca con mano soprattutto nei vicoli del centro storico. “Regolare gli orari può anche andar bene. Ma per tutti e per tutto l’anno”- sottolinea Pierluigi D’Agostino, titolare di un’attività in centro, secondo il quale “il Comune deve farsi carico di altri bagni pubblici da dislocare in centro storico, per evitare che anche i bagni dei bar diventino latrine. Inoltre tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande dovrebbero farsi carico di far utilizzare i servizi igienici ai propri avventori (pizzerie, paninoteche, pasticcerie)”. Nelle scorse settimane, a causa dei danni causati dai vandali del sabato sera, i residenti del centro storico hanno lanciato un class action volta al risarcimento.

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