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L’AQUILA – Non ci fu alcuna estorsione né manomissione. Dopo undici lunghissimi anni sono cadute tutte le accuse nei confronti dei vertici dell’azienda Di Nino Trasporti, assolti questa mattina dai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila. La sentenza assolutoria è arrivata in particolare per l’amministratore, Piero Di Nino, dall’accusa di estorsione e manomissione dei cronotachigrafi. Secondo l’accusa Di Nino si era reso responsabile in almeno due degli episodi contestati di estorsione, ovvero di aver costretto i suoi dipendenti ad installare dei magneti sui mezzi della ditta per taroccare gli orari di lavoro e di pausa, minacciandoli, se non avessero obbedito, di farli lavorare di meno o per niente. Nulla di tutto questo poiché il castello delle accuse è stato destituito nella forma e nella sostanza vista l’assoluzione in formula piena. In primo grado era già caduta la più grave accusa del voto di scambio. Assolto anche l’amministratore, Stefano Di Nino, dall’accusa di manomissione dei cronotachigrafi, che secondo la Procura aveva portato alla violazione della sicurezza dei lavoratori. Assolti tutti gli altri imputati autisti. “Per undici anni abbiamo portato avanti una battaglia per veder accertata l’assoluta innocenza, oggi la Corte ha accolto le nostre ragioni restituendoci serenità.Un grazie ai nostri avvocati, Roberto Borgogno, Antonella Di Nino, Angelo Pace, Amedeo Ciuffetelli”- commentano dalla Di Nino Trasporti. Finisce un incubo giudiziario

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