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SULMONA – Non ci fu né falso né turbativa d’asta. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha prosciolto con sentenza di non luogo a procedere l’ex amministratore unico della Saca, Luigi Di Loreto, la segretaria verbalizzante e il responsabile del procedimento riguardante i lavori svolti in viale della stazione nel 2017 per il rifacimento del manto stradale e della rete fognaria. L’inchiesta avviata dall’ex procuratore Giuseppe Bellelli, ora a capo della Procura di Pescara, era stata avviata per accertare eventuali irregolarità nelle procedure adottate nell’assegnazione dei lavori.Secondo la Procura della Repubblica l’appalto da 350mila euro sarebbe stato affidato ad una ditta che si era classificata seconda dietro specifiche direttive. I lavori sono stati affidati nel 2018. Si tratta di un’opera considerata di fondamentale importanza dai residenti che si trovano sulla strada che unisce la villa comunale e quindi il centro della città, con la stazione ferroviaria di Sulmona. Oltre al rifacimento dei collettori fognari che si intasavano a ogni acquazzone, con la separazione delle acque bianche da quelle nere, era stato ripristinato anche l’intero manto stradale fino ad allora un vero e proprio tormento per tutti gli automobilisti che transitavano sulla strada. Lavori eseguiti grazie ad un finanziamento, in parte garantito dalla Saca con i fondi Masterplan per l’Abruzzo assegnati dalla Regione alla società che si occupa del ciclo integrato dell’acqua per molti paesi della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, e in parte dal Comune. Tutte le accuse sono cadute davanti al Gup che ha prosciolto i tre imputati. Sotto inchiesta era finito anche Salvatore Zavarella. La sua posizione è stata archiviata in fase di indagini preliminari

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