

Per l’accusa di abuso d’ufficio il fatto non è più previsto dalla legge come reato mentre per quella di falsità ideologica non ci sono ragionevoli previsioni di condanna a carico degli indagati. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che ha prosciolto il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato e altri sedici imputati tra cui sette consiglieri comunali. La vicenda, che risale al 27 abfebbraio 2020, riguarda la vendita di una porzione di terreno che risulta nel piano regolatore adibito a parcheggio. Al sindaco di Donato e a sette ex consiglieri comunali (Monica Oddis, Daniela Cipriani, Domenico Cordisco, Giuliano Chiaverini, Ippolito Giancola, Giuliano Bucci e Patrizia Olivieri) la procura aveva contestati l’abuso d’ufficio e il falsità ideologica , per aver espresso voto favorevole alla delibera, delineando l’alienazione del terreno e attestando falsamente che l’istanza di acquisto fosse meritevole di accoglimento. Sostanzialmente, sempre secondo le accuse, sindaco e consiglieri avevano dichiarato una superficie di cubatura che non era quella reale per edificare. Accuse che non hanno trovato riscontro nel corso dell’udienza preliminare. Se per l’abuso d’ufficio il proscioglimento è arrivato per la depenalizzazione, per l’ipotesi di falso è arrivato nel merito: le figure tecniche avevano dato un parere di regolarità conferme alla legge e gli amministratori lo avevano recapito. Prosciolti, oltre al sindaco e ai consiglieri anche, anche Donato D’Ercole, (il progettista che aveva presentato la domanda di permesso a costruire), di Paolo Di Guglielmo, il responsabile a tempo dell’ufficio unico edilizia del Comune di Roccaraso, Alessandro Cantile, Alfonso Cantile e Francesca Armanetti, esecutori delle opere strutturali. Compare anche Stefano Gagliardi (l’acquirente e il responsabile ad interim dell’area tecnica, Antonio Caruso, accusato di favoreggiamento. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Mariella Iommi, Gianluca Museo, Andrea Liberatore, Augusto La Morgia, Sergio Della Rossa e Rosaria Grassi