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SULMONA – Non ci sono i numeri e il corso dei geometri viene associato a meccanica. E’ quanto accade nell’Istituto Tecnico Industriale di Pratola Peligna, che ospita da sei anni i corsi dell’Itc e Itg di Sulmona, dopo la chiusura dello storico plesso scolastico per i presunti lavori sbagliati del post sisma. Non si tratta della scomparsa di un corso perché, fanno sapere dalla scuola, gli studenti continuano a seguire regolarmente il percorso didattico previsto per gli aspiranti geometri. Visto il numero esiguo di iscrizioni per il corrente anno scolastico si è quindi proceduto a un mero “accorpamento” amministrativo, o meglio il regolare corso per i soli sei geometri della classe prima è stato associato a meccanica, seppur nella differenziazione e nella specificità della didattica. Un passaggio che configura comunque una notizia e riapre la riflessione sulla figura professionale del geometra nel locale comparto economico e sulle sorti del De Nino-Morandi. “Il corso è regolare ed è un corso per geometri, corsi che stanno chiudendo in tutta Italia”- precisa subito il Dirigente scolastico del Polo “Fermi”, Massimo Di Paolo, secondo il quale “la vicenda della sede fuori Sulmona, con tutte le polemiche e le posizioni prese, ha apportato un tono non piacevole che ha sicuramente condizionato la serena scelta di famiglie e ragazzi”. Il preside sottolinea che “ci sono poi corsi più appetibili ed esaustivi, come designer e robotica industriale, che danno più opportunità di entrare nel mondo del lavoro e che creano una possibilità di scelta di diverso genere perché stanno sostituendo ciò che nel mercato del lavoro e nelle università è meno richiesto”. La scelta puramente amministrativa non passa in ogni caso inosservata perché segna un precedente storico. Le sei iscrizioni raccolte denotano la difficoltà di formare le classi prime e portare avanti un corso, quello dei geometri, che segna comunque l’identità e la storia di una comunità, nel quale diverse generazioni di professionisti nel passato si sono formate. La stessa scuola ha investito per la formazione dei “super geometri”, ovvero i coordinatori di sicurezza, figure che nell’attuale assetto del post sisma e della prevenzione dei luoghi di lavoro non sono pochi così innocue. Se è vero che il quadro nazionale incide a cascata anche sulle piccole comunità e l’alternanza scuola-lavoro è il primo biglietto da visita per ogni istituto, è altrettanto necessario che istituzioni e addetti ai lavori riprendano in mano in maniera del tutto costruttiva le fila del discorso, ovvero il rientro della scuola e dei corsi a Sulmona, per ricreare quelle condizioni di serenità di cui si parlava. Nessuno voglia che il giorno del ritorno del De Nino-Morandi a mancare all’appello siano proprio gli studenti o i relativi corsi.
Andrea D’Aurelio

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