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SULMONA. Era finito sotto processo per aver firmato fatture per per il “villaggio fantasma”, ovvero un progetto da 70 mila euro, con tanto di piscina e centro benessere. Ma un 38enne di Sulmona, C.D.L., è stato assolto con formula piena dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Per il Tribunale era tutto in regola tanto che, sempre il giudice, ha disposto anche il dissequestro della somma da un milione e 300 mila euro, relativa all’Iva. La vicenda risale al 2021 quando, secondo l’accusa, l’imprenditore di Sulmona aveva pianificato l’operazione assieme a un collega di Roma. La guardia di finanza, nello specifico, aveva scoperto un sistema di evasione e frode realizzato mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, la cui imposta detraibile, anzichè essere versata all’erario veniva utilizzata a compensazione. Dopo verifiche sugli istituti di credito, era venuto fuori il rapporto tra la società oggetto di verifiche ed altra società fornitrice di prestazioni di servizi, in merito alla realizzazione di un villaggio turistico a Sulmona del valore di 70 milioni di euro, con tanto di piscina e centro benessere. Un progetto mai realizzato ma che aveva permesso, sempre secondo l’accusa, di usufruire di agevolazioni fiscali connesse alla detrazione dell’I.V.A. Nel corso del processo si è scoperto che l’imprenditore sulmonese, in realtà, aveva seguito tutte le procedure e il progetto non era fittizio ma reale. Il 38enne è stato difeso dall’avvocato, Andrea Lucci

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