
Guai a chiamarle cassiere infedeli. La Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto ieri A.T. e P.D.M., le due ex cassiere di un supermercato sulmonese, che erano finite sul banco degli imputati con l’accusa di appropriazione indebita aggravata in concorso. I giudici hanno riformato la sentenza emessa lo scorso anno dal Tribunale di Sulmona e hanno assolto le due imputate perché il fatto non sussiste, ovvero per insufficienza di prove. In primo grado erano state condannate a dieci mesi di reclusione. Secondo l’accusa, dal 2017 al 2019, le cassiere avevano rubato la merce esposta in vendita e il denaro pagato in cassa dai clienti, agendo di intesa tra loro. Una delle due, sempre secondo quanto sostenuto dall’accusa, s’impossessava dei prodotti esposti sui banchi del supermercato e l’altra, addetta in quel momento alla cassa in base ai turni di servizio, fingendo di passare la merce allo scanner per segnare l’acquisto, in realtà premeva il tasto per visualizzare il prezzo, consentendo così alla collega di passare la cassa e prendere la merce senza pagare. Dagli atti d’indagine, era emerso pure che le due cassiere, a fronte di acquisti che venivano pagati in contanti dai clienti, annullavano gli scontrini oppure facevano risultare che i pagamenti erano stati effettuati a mezzo pos, sottraendo dalla cassa le somme pagate che andavano nelle loro tasche. Un ammanco di quasi 150 mila euro. Dalla segnalazione di un cliente erano scattate le verifiche. La denuncia tuttavia non ha avuto seguito. Sul piano disciplinare, le due ex dipendenti avevano vinto il ricorso poiché il giudice aveva ritenuto illegittimo il provvedimento di licenziamento. Il filone penale, arrivato in Appello, ha permesso alle imputate di incassare le assoluzioni. La difesa, rappresentata dall’avvocato Pierluigi Pezzopane, ha sostenuto che non è emerso alcuna prova della sottrazione indebita, né dai testimoni né tantomeno dalle telecamere poiché, “un video di un minuto non è assolutamente indicativo per il reato contestato”. Sentenza ribaltata ed ex cassiere assolte









