SULMONA. Il Comune rimborsa le spese agli impiegati prosciolti, nel novembre del 2020, dalla Corte dei Conti, nell’ambito del filone contabile dell’inchiesta. Sette degli undici che erano stati scagionati dalla magistratura contabile, che aveva escluso per loro il danno erariale, hanno chiesto all’ente il rimborso delle spese di giudizio. Così la giunta comunale, guidata dal sindaco, Gianfranco Di Piero, ha adottato una delibera che dà l’ok agli uffici comunali per liquidare la somma complessiva di 28 mila euro ai sette, frutto di un accordo transattivo tra le parti. Un lungo contenzioso, come spiega il quotidiano Il Centro, che si è chiuso con il provvedimento varato da sindaco e assessori, sulla scorta della valutazione fatta dall’ufficio legale e dai competenti settori dirigenziali. Dei 275mila euro che erano stati richiesti dalla procura contabile ai diciotto imputati, alla fine era stato riconosciuto un risarcimento complessivo di 25.500 euro. A pesare era stata una sentenza della Corte Costituzionale che aveva definito meglio l’importo massimo dovuto a titolo di danno all’immagine all’ente pubblico (riducendolo considerevolmente), ma anche e soprattutto l’assoluzione per insufficienza di prove o per tenuità del fatto o ancora per evidenti carenze investigative di undici dei diciotto ex dipendenti che erano stati sottoposti a procedimento da parte dei giudici contabili. L’inchiesta, denominata “furbetti del cartellino”, ha avuto anche un filone disciplinare e uno penale, che si è chiuso lo scorso 7 marzo, almeno in primo grado, con appena quattro condanne.