SULMONA – “Blocca” la demolizione e ricostruzione del fabbricato soggetto a lavori del superbonus e il Tribunale le ordina di lasciare l’appartamento entro trenta giorni. Protagonista della vicenda è una donna di Sulmona, residente in un condominio di via Avezzano, trascinata in Tribunale dai condomini del fabbricato soggetto all’intervento di demolizione e ricostruzione, per il godimento dei benefici e incentivi fiscali del superbonus 110 per cento. I lavori erano stati deliberati nell’assemblea condominiale. A fondamento dell’intervento vi è il degrado della struttura del fabbricato che lo pone ad alto rischio di pericolisità e vulnerabilità classe G. Anche la donna aveva votato quella delibera per poi fare un passo indietro, rappresentando le sue difficoltà economiche per le operazioni di trasloco e per il pagamento del fitto in altra abitazione, nonostante l’mmediato supporto fornito da un geometra. L’inquilina è stata quindi diffidata nel momento in cui tutti gli altri condomini avevano lasciato il fabbricato, individuando altre sistemazioni e sostenendo somme per gli affitti. Si è quindi arrivati in Tribunale con il ricorso d’urgenza intentato dal condominio per la sussistenza di un “danno grave e irreparabile atteso che le opere di abbattimento e ricostruzione del fabbricato necessariamente dovranno essere ultimate entro e non oltre il 2023 per non perdere le agevolazioni fiscali”. Il giudice, Marta Sarnelli, ha accolto il ricorso e ha ordinato alla donna di lasciare, entro e non oltre trenta giorni dalla notifica del provvedimento, l’unità immobile libera da corse e persone. La stessa è stata condannata al pagamento delle spese di lite per 500 euro. All’ordinanza emessa lo scorso 20 gennaio ha fatto seguito un reclamo da parte della condomina. Per cui l’intervento del superbonus resta in sospeso con tutte le conseguenze del caso per gli altri residenti che hanno scelto un piano b. “La contrarietà di un singolo non può pregiudicare l’interesse e l’incolumità della maggioranza oltre che la sicurezza anche dei terzi nel caso in cui
si verifichi un evento calamitoso sismico”- intervengono i residenti rappresentati dall’avvocato, Mauro Sciullo- “considerato che Sulmona è a rischio sismico elevato, giusta è l’opportunità resa dallo Stato nel finanziare la messa in sicurezza dei fabbricati soprattutto condominiali”. Gli stessi condommini fanno notare che si tratta di opere che movimentano un interesse economico in un momento di crisi. (a.d’.a.)
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