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SULMONA –  Un messaggio contro la violenza sulle donne viene lanciato dalla Giostra Cavalleresca di Sulmona, alla vigilia dell’inizio delle sfide in piazza Maggiore. Da questa mattina sotto gli archi dell’Acquedotto medievale sono stati allestiti teli fotografici con immagini della Giostra Cavalleresca ma soprattutto con frasi contro la violenza sulle donne. William Shakespeare, Oriana Fallaci, Nicola Brunialdi e Denis Diderot sono gli autori delle frasi che spiccano lungo gli archi dell’Acquedotto dove fino all’anno scorso venivano montati teli bianchi, che avevano suscitato qualche protesta da parte dei cittadini verso una scelta non condivisa. “Abbiamo voluto lanciare un messaggio su un tema delicato e di grande attualità – afferma Domenico Taglieri, presidente onorario della Giostra – segno che questa manifestazione è sensibile ai grandi temi della società. Non è un caso poi che la cavalleria è sinonimo di massimo rispetto della dignità della donna, anche perché vero motore della nostra manifestazione sono in gran parte le donne”. L’idea è stata subito molto apprezzata dai cittadini e in tanti si sono soffermati a leggere le frasi e ad ammirare le immagini dei momenti più spettacolari dell’evento, scattate dall’obiettivo del giornalista Claudio Lattanzio, che segue i momenti più emozionanti della Giostra fin dalla prima edizione, nel luglio 1995. “Non potevamo togliere i teli, come richiesto da più parti, perché come abbiamo spiegato già tante volte quei teli servono esclusivamente a proteggere la tranquillità dei cavalli che nell’intera giornata delle gare sostano proprio negli spazi appositi allestiti sotto l’acquedotto - spiega Maurizio Antonini, presidente della Giostra – con la novità di quest’anno abbiamo pensato di mettere in atto una nostra vecchia idea lanciando un messaggio di grande valore sociale, attraverso la nostra manifestazione, sempre più seguita in Italia e nel mondo”. Per anni quei teli bianchi hanno scatenato polemiche su polemiche, con una certa puntualità. Chissà ora se ci sarà la stessa attenzione nel rilevare il cambio di rotta nella città dove la lamentela è un “valore” aggiunto.

Andrea D’Aurelio

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