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SULMONA – Minaccia il marito di rovinargli la vita e il padre fa da scudo. Entrambi sono stati rinviati a giudizio ieri dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio, che ha fissato al prossimo 18 gennaio la prima udienza del processo. E’ una storia sui generis quella che balza alle cronache e vede protagonisti tre sulmonesi, un padre e una figlia entrambi imputati e il genero costituitosi parte civile. Non è il solito copione dei maltrattamenti e delle minacce tra le mura domestiche. Stando al capo d’imputazione sarebbe stata la donna, il 26 gennaio 2017, a minacciare assieme al padre il coniuge con toni abbastanza accesi e pesanti: “se non te ne vai da solo, te la faremo pagare, non potrai più vivere. Faremo in modo che i tuoi figli non ti vogliano vedere nemmeno in fotografia”. Una versione che ha spinto il giudice a rinviare a giudizio entrambi, al prossimo 18 gennaio, per il reato di minaccia. Padre e figlia tenteranno quindi di smontare il quadro accusatorio, assistiti rispettivamente dagli avvocati Alessandro Margiotta e Valentina Di Benedetto. La donna è stata invece prosciolta dall’accusa più grave di maltrattamenti in famiglia. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per una serie di episodi datati agosto 2016- gennaio 2017. Secondo i magistrati, una volta arrivate le pratiche per la separazione coniugale, la moglie avrebbe offeso il marito definendolo un “poveraccio” e un “fallito”, qualificandolo nel rivolgersi ai figli minori come incapace a mantenerli e curarli, escludendolo dalla tavola comune e dall’uso degli elettrodomestici, estromettendolo dalla camera comune e minacciandolo di rovinargli la vita. Le accuse sono cadute nel corso dell’udienza preliminare tant’è che il Gup Ferruccio, accogliendo la richiesta dell’avvocato Margiotta, ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere per il reato di maltrattamenti. La “seconda puntata” andrà in scena a gennaio con la prima udienza del processo quando padre e figlia dovranno presentarsi davanti al giudice, accusati di aver minacciato il sulmonese, marito di lei e genero di lui.

Andrea D’Aurelio

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