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SULMONA – Era finita sotto processo per aver cagionato dei danni a un’ex infermiera affetta da una rara patologia, ovvero sensibilità chimica multipla, per aver utilizzato cioè sostanze chimiche mentre tirava a lucido gli ambienti di un palazzo condominiale collocato in città. Ma per una 50 enne venezuelana domiciliata a Sulmona, R.B., è arrivata l’altro giorno l’assoluzione da parte del giudice di Pace, Gianna Cipriani, per non aver commesso il fatto.  Una vicenda sui generis e delicata, è proprio il caso di dirlo, stando non solo ai profumi che aleggiavano nel condominio ma anche alla sostanza del procedimento, aperto dopo la denuncia dell’ex infermiera che aveva diffidato l’imputata a sospendere l’utilizzo di detergenti davanti la porta del suo appartamento, proprio perchè affetta dalla rara malattia che provoca un’intolleranza a tutte le sostanze chimiche e ai vari effetti collaterali come stanchezza cronica, cefalee e crisi asmatiche. Per questo, per i fatti avvenuti da 2 aprile al 27 ottobre 2014, l’addetta alle pulizie è finita sotto inchiesta per lesioni personali colpose, per aver disatteso la diffida e aver cagionato dispnea, dolore epigastrico, irritazione delle vie aeree superiori da inalazione involontaria di sostanze chimiche. Il tutto documentato con un referto ospedaliero, ovvero con una lieve prognosi di appena tre giorni. Il castello accusatorio è stato però completamente abbattuto in quanto, nel corso della lunga istruttoria, si è riusciti a dimostrare che il malore accusato dalla signora non è ascrivibile alla donna delle pulizie che, costretta a dare le proprie dimissioni, utilizzava solo acqua e bicarbonato. Nessuna sostanza chimica che poteva ingenerare una reazione all’inquilina del palazzo tanto da farla sentire male.  L’imputata è uscita quindi assolta. Nel corso del processo è stata difesa dall’avvocato del foro di Sulmona, Maria Grazia Lepore.

Andrea D’Aurelio

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