
SIMBOLICA GIUSTIZIA AGENZIA BETTOLINI (Agenzia: DA RACHIVIO) (NomeArchivio: PAV-G1ig.JPG)
SULMONA. “Non ho preso a testate mia nonna, altrimenti a quest’ora sarebbe già morta”. Si è difeso così, davanti al gip del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, il 22enne di Pratola Peligna, raggiunto nei giorni scorsi dalla doppia misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti dei suoi familiari. Ieri il giovane, assistito dall’avvocato, Uberto Di Pillo, è stato interrogato dal gip. “Non ho picchiato mia nonna né l’ho presa a testate. Sì, è vero, ci sono state tensioni e colluttazioni ma sempre nell’ambito di litigi reciproci”- ha detto il 22enne al giudice Sarnelli, chiamata ora a decidere se confermare il provvedimento cautelare o modificarlo, come chiesto dalla difesa, almeno rivedendo la distanza dei 500 metri. Il 22enne è accusato di maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesioni personali aggravate e violenza privata. Secondo il capo d’imputazione, il giovane avrebbe posto in essere condotte prevaricatrici, violenze fisiche, pretese di denaro e minacce, che andavano avanti sin dal 2022. In un’occasione aveva dato una ginocchiata al padre e in un’altra, sempre secondo l’accusa, avrebbe sferrata una testata in pieno volto alla nonna, strappandole il telefono dalle mani per impedirle di chiedere aiuto. “Mia nonna ha 88 anni. Se davvero avesse subito una cosa simile, non sarebbe più in vita”- ha detto il 22enne, negando la circostanza.