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SULMONA – Il rosso sul calendario sarà celebrato oggi nel senso letterale del termine dalla Giunta Comunale di Palazzo San Francesco per il matrimonio dell’assessore, Attilio D’Andrea, al quale vanno i nostri sinceri auguri. Ma l’esecutivo, a partire da domani, potrebbe cambiare volto e forma. Le consultazioni di Palazzo, tra le più lunghe della storia, potrebbero portare alla sostituzione di almeno due dei cinque assessori, probabilmente i non eletti nella consultazione elettorale di due anni fa quando la colazione Liberamente Sulmona si prepara al turno di ballottaggio con l’ampio consenso del primo turno raccolto dall’allora candidato, oggi sindaco, Gianfranco Di Piero. Un azzeramento non proprio ex novo ma che comunque potrebbe sacrificare il vice sindaco e l’assessore di Sbic. Tra le conferme la più certa al momento sarebbe quella dell’assessore al bilancio che, in un momento delicato, ha seguito l’intera filiera con gli uffici comunali, rivelandosi una figura più tecnica che politica. La nuova maggioranza, che potrebbe nascere in settimana, si scontra con gli indirizzi del PD che devono ancora pronunciarsi sull’eventuale revoca della vice sindacatura. Un tasto dolente e dirimente. Sarebbe confermato inoltre l’ingresso del consigliere, Gianluca Petrella mentre la consigliera, Teresa Nannarone, ha assicurato la propria disponibilità al sindaco purché tutto cambi nei metodi, negli approcci e nei temi. Domani riparte in città la refezione scolastica, argomento che ha innescato recentemente lo scontro politico. L’asse della decisione, a questo punto, non può decentrarsi nel senso che tocca al sindaco tirare le somme e sbrogliare la matassa tant’è che qualcuno gli avrebbe perfino suggerito di azzerare l’esecutivo e ridisegnarlo del tutto autonomamente per mettere le forze politiche dinanzi alle proprie responsabilità. Nelle ultime ore si sarebbero distinte anche le indicazioni dei fuoriusciti, nel senso che i coniugi Proietti avevano chiesto oltre alla sostituzione di tutti gli assessori anche la testa del Presidente del Consiglio. La disponibilità ad un nuovo progetto ci sarebbe solo a condizione di un completo azzeramento per il bene della città. Tra nozze e possibili divorzi si apre la settimana decisiva a Palazzo. Almeno si spera. Perché, nel frattempo, il mondo di certo non si ferma.

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