
Un’esperienza che non dimenticherò mai!
Oggi ho rivissuto il senso di impotenza provato durante il sisma del 2009, che ha colpito dolorosamente la nostra L’Aquila. Mi trovo all’Isola D’Elba, esattamente a Portoferraio, bellissima cittadina sul mare.
Alle 13 di oggi, 9 settembre, mentre pranzavo, ho notato che iniziava a piovere sempre più forte. Nel giro di pochi minuti il cielo si è fatto buio e ha iniziato anche a tuonare. Il tempo di chiudere le finestre e una serie di fulmini sono caduti intorno alla mia abitazione, una casetta immersa nel verde, a pochi chilometri dalla Base di Valle Carene. La caserma è sotto il comando di mio marito, che è un ufficiale dell’Esercito italiano. Un boato sordo fa tremare i vetri e sento il rumore fragoroso di acqua che scorre. Una fiumana di detriti e fango stava cadendo intorno alla casa. Va via la luce,salta la connessione internet, e inizio ad avere un brutto presentimento: troppa acqua,tutta insieme. E i danni, ora,sono sotto gli occhi di tutti. Il violento nubifragio ha causato, per la terza volta in un anno,gravi danni alle abitazioni, specie ai piani bassi, all’arredo urbano, ai lidi, alle auto,agli alberi,ai negozi e supermercati. Ho rivissuto la paura oltre che il senso di impotenza, quella dei terremoti,degli incendi,delle slavine che hanno colpito la mia terra e anche oggi,come allora,ho visto cosa fa un militare. Con indosso la sua mimetica, agisce con freddezza e abnegazione e si avvia verso il pericolo, per capire se ci sono persone che hanno bisogno di aiuto. Purtroppo i danni sono ingenti ma, per fortuna, non ci sono state vittime accertate. L’allerta meteo non è cessata e domani si preannuncia un altro temporale. La macchina dei soccorsi collaudata, la buona volontà dei cittadini, terra di orgogliosi e resilienti, proprio come noi abruzzesi, ha funzionato ed ora la situazione è sotto controllo. Ma due certezze porterò con me, dopo questa esperienza: come diceva mia nonna, “a piovere e a morire ci vuole un attimo” e che bisogna intervenire sulla sicurezza idrogeologica e sismica nel nostro Paese, prima che la natura mieta altre vittime. E consentitemi di aggiungere un ringraziamento, del tutto personale e con tanto orgoglio: grazie alle Forze Armate e dell’Ordine, alla Protezione Civile e al personale Sanitario. Ieri,oggi,domani e sempre. Barbara Zarrillo








