Molte irregolarità quelle che hanno trovato i Nas di Pescara durante una serie di controlli nelle strutture private e convenzionate: test fuorilegge, mancate comunicazioni di positività ma anche laboratori abusivi. Denunciati i responsabili di tre laboratori per aver omesso di comunicare alle Asl i casi di positività al Covid-19. Un punto prelievi per tamponi molecolari e rapidi abusivo in una tensostruttura. Numerose violazioni anche rispetto alle procedure di smaltimento dei tamponi.
Sotto la lente d’ingrandimento, ovviamente, il nosocomio marsicano dopo essere finito nel ciclone mediatico.
Nel reparto di medicina, il personale è stato costretto a fornire ai pazienti dei bidoni della spazzatura per fare i bisogni: data l’assenza di bagni nelle stanze, i ricoverati avrebbero dovuto condividere i servizi igienici ubicati in fondo al corridoio creando un’altissima possibilità di contagio.
Anche a livello nazionale la situazione non è meno irregolare: in alcuni laboratori sono stati riscontrati dei test falsati a causa dei reagenti scaduti, mancata predisposizione ed attuazione di piani e protocolli preventivi all’interno delle cliniche, come ad esempio la carenza di procedure gestionali o dei requisiti tecnici e professionali nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici. Non sono mancati laboratori abusivi, uno persino all’interno di una profumeria, e centri che eseguivano tamponi a prezzi altissimi.
Un giro d’affari impressionante a discapito della salute individuale e collettiva.
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