
Entra oggi in servizio in un ruolo da far tremare i polsi, quello del direttore generale della Asl provinciale dell’Aquila, l’aquilano Paolo Costanzi, 62 anni, storico direttore del consiglio regionale d’Abruzzo, e poi direttore del Dipartimento Sociale, Enti locali e Cultura della Regione Abruzzo.
Succede a Ferdinando Romano, che ha assunto l’incarico di commissario al Policlinico Tor Vergata, sostituito dal 1 giugno dal facente funzione Stefano Di Rocco, direttore amministrativo.
Grandi le aspettative per il suo futuro operato, alla luce del consenso bipartisan per la sua nomina, all’esito del bando lanciato Regione e vinto a fine luglio con la scelta e la indicazione del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, di FdI, caduta ad inizio agosto.
Un dg aquilano, come non accadeva da anni, dopo che nel 2019 Rinaldo Tordera, lombardo di origine, ma aquilano acquisito, è stato sostituito da Roberto Testa e poi nel 2021 c’è stato l’avvento di Ferdinando Romano, entrambi di Roma, con il secondo di origini campane, ora commissario del Policlinico di Tor Vergata.
Costanzi, che non era tra i favoriti, dovrà far fronte a un non facile piano di risanamento, per abbattere il debito della sanità abruzzese, che quest’anno nella peggiore delle ipotesi, quella messa nero su bianco nel Piano operativo presentato al Tavolo interministeriale di monitoraggio della sanità a luglio, potrebbe essere pari a 128 milioni di euro, mentre l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì ha garantito che il passivo si è già ridotto a 90 milioni.
Da mettere in campo infatti un piano di risanamento e risparmio da ben oltre 157 milioni nel triennio della spesa sanitaria, facendo poi leva sulle entrate fiscali aggiuntive a seguito dell’aumento dell’addizionale Irpef, per i redditi sopra i 28mila euro, e sui tagli al bilancio ordinario.
La Asl provinciale dell’Aquila, nello specifico, dovrà contribuire nei prossimi tre anni con in taglio del 2% della spesa storica, per 16 milioni di euro, con altri 13 milioni a carico della Asl Teramo, 15,5 milioni della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, 4 milioni della Asl di Pescara.
Costanzi eredita una Asl, oltre che indebitata, segnata da numerose polemiche e scontri politici e interni per la gestione Romano, in quota Fdi, diventato dg nel 2021 dopo il defenestramento di Testa a cui Marsilio ha prorogato l’incarico l’anno scorso, con la motivazione della emergenza conti, e ha tentato una seconda proroga quest’anno, per poi arrendersi davanti al parere contrario del dipartimento Sanità, diretto da Emanuela Grimaldi, per una non percorribilità giuridica, confermata dall’Avvocatura regionale.
Il bilancio 2024, l’ultimo a firma Romano, era stato poi bocciato due volte dal Collegio dei Revisori dei Conti, e a seguito delle varie rettifiche ha ottenuto l’approvazione solo il 13 agosto, con un deficit calcolato in 33,9 milioni di euro, in miglioramento rispetto a bilancio precedente.
L’ex dg tra i tanti problemi ha avuto anche quello della comunicazione con dirigenti e medici.
Finisce oggi anche mandato da facente funzioni Di Rocco, direttore amministrativo, che a fine settembre andrà in pensione. Di Rocco, nella sua funzione di direttore generale facente funzione sarebbe scaduto a fine luglio, cioè, come dice la legge, 60 giorni dopo dalla decadenza di Romano,. E’ stato però confermato per tutto il mese di agosto per evitare la paralisi e il vuoto di potere anche grazie ad un parere pro veritate chiesto dall’azienda al noto avvocato amministrativista Roberto Colagrande, nella considerazione che Marsilio aveva già scelto Costanzi come nuovo dg ad inizio agosto:
La nomina di Costanzi a direttore generale lascia poi libera la postazione di direttore del dipartimento Sociale, Enti locali e Cultura, e la Regione dovrà indire un bando, con le voci ricorrenti di una nomina di Emanuela Grimaldi, ritenuta direttore scomodo al dipartimento Sanità.









