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SULMONA – Se da Castel Di Sangro riesplodono le proteste, a Sulmona le cose non vanno meglio. Dopo sopralluoghi, summit istituzionali ed annunci, nessun intervento concreto si tocca con mano per il Cup del locale nosocomio, collocato in viale Mazzini unitamente ad altri uffici Asl, che si piazza al vertice della classifica delle “opere dimenticate”. Con il ritorno della stagione fredda riemergono tutte le criticità più volte menzionate. Gli utenti, soprattutto quelli più fragili, sono costretti ad attendere all’esterno, con il rischio di intasare l’unica via d’accesso per la palazzina dei servizi aziendali, anche in condizioni atmosferiche estreme: al gelo in inverno e sotto il sole cocente in estate. Un problema più volte sollevato dal vicino Tribunale per i diritti del Malato che ha inoltrato missive e sollecitazioni alla direzione generale dell’azienda. Regione e Comune si erano mossi con i vertici della Asl per la realizzazione di una copertura a beneficio dell’utenza e degli operatori che ora, per calmierare gli effetti del caro energia, hanno regolato anche l’accensione degli impianti all’interno della struttura. Della copertura nessuna traccia nè sono stati resi noti sviluppi al riguardo. Stesso problema si verifica anche dall’altra parte del nosocomio, con le attese per accedere al pre triage e per i congiunti dei pazienti del pronto soccorso, costretti ad attendere all’esterno, in balia del clima. Una sanità che non appare protetta nè dal freddo nè dal caldo. Nè tantomeno dalla politica. E’ il caso di dirlo.

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