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SULMONA – Qualcosa si muove per il reparto di oncologia dell’ospedale di Sulmona ma non troppo. Con deliberazione del Direttore Generale facente funzione numero 966 del 3 giugno scorso, l’azienda sanitaria ha deliberato di “indire, nelle more dell’approvazione regionale del piano triennale dei fabbisogni di personale 2019-2021 e del conseguente avvio delle procedure di reclutamento di personale medico, l’avviso pubblico per titoli e colloquio per l’assunzione a tempo determinato di un dirigente medico della disciplina di oncologia per la durata di sei mesi da assegnare all’unità operativa semplice del presidio ospedaliero di Sulmona”. La Asl quindi risponde con un altro segnale alle richieste arrivate dal territorio dopo aver provveduto all’individuazione di un altro medico da affiancare per sole dieci ore settimanali all’unica dottoressa rimasta in servizio. La misura è stata quindi varata su impulso del Tribunale per i diritti del Malato che ha consegnato nei giorni scorsi alla Regione Abruzzo un dossier con il monitoraggio delle attività eseguite dal reparto del nosocomio peligno che resta in affanno. Sull’argomento erano intervenute anche alcune forze politiche come la consigliera comunale Roberta Salvati che aveva sollecitato interventi e la consigliera regionale Marianna Scoccia. L’avviso pubblico per il reclutamento di un dirigente medico se da un lato può essere visto come un primo segnale per l’ospedale di Sulmona, dall’altro dimostra ancora la difficoltà dell’azienda sanitaria a porre rimedio in maniera definitiva alle criticità sollevate. “Servirebbero figure particolari per rendere l’efficientissimo reparto un punto di eccellenza”- interviene il coordinatore Tdm, Catia Puglielli, che assieme alla Federazione Italiana Medici di Base aveva lanciato la proposta del Centro Oncologico Radioterapico. Ma c’è di più. “E’ necessario provvedere all’individuazione di altre figure come il Case Manager Infermiere e unità per le informazioni sui diritti connessi alla patologia”- prosegue Puglielli auspicando che “si ridia forza alla sanità abruzzese”. D’altronde la Regione ora ha tutti gli elementi e sa come intervenire. Almeno per oncologia.

Andrea D’Aurelio

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