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SULMONA – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona aveva archiviato il procedimento penale, a carico del datore di lavoro, non essendo emersa alcuna responsabilità mentre il giudice del lavoro, Alessandra De Marco, ha condannato l’impresa al maxi risarcimento. La particolare vicenda giudiziaria vede protagonista un operaio di circa 50 anni, residente a Pratola Peligna. L’uomo rimase coinvolto in un grave incidente sul lavoro, avvenuto nel 2016, in un cantiere del viale della stazione, nel corso del quale si stavano costruendo alcune palazzine. Il sinistro gli provocò importanti fratture vertebrali e dorsali. Per circa 300 giorni rimase in convalescenza a cause delle gravi ferite riportate. Nello specifico, stando a quanto emerso nel corso del processo civile, è venuto fuori che durante una lavorazione per disarmare una colonna l’operaio, assistito dall’avvocato, Andrea Lucci, cadde lungo la vicina rampa di scale riportando notevoli lesioni alla schiena. L’operaio ha quindi contestato alla ditta carenze a livello antinfortunistico e si è visto riconoscere dal giudice circa 300 mila euro di danni, oltre alle spese legali. Non uno scherzo insomma. Il filone penale dell’inchiesta si era chiuso con l’archiviazione non essendo emersi profili di responsabilità in ordine alle misure adottate. Ma il conto, per la ditta, è arrivato in un secondo momento.

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