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SULMONA – Il giudice scioglie l’ordinanza di improcedibilità e fissa l’udienza al 15 gennaio quando saranno sentiti due testimoni. Continua a tenere banco il caso dell’operaio licenziato alla Magneti Marelli di Sulmona, A.L.C., dopo essere finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta denominata “La Fenice”, riguardante il traffico illecito di droga e la tentata estorsione. Il 40 enne di Sulmona, difeso dagli avvocati Catia Puglielli e Alessandro Margiotta, si era presentato davanti al giudice assieme ai rappresentanti della Marelli ma il tentativo di conciliazione non era andato a buon fine. Posizioni troppo distanti fra l’ex operaio e l’azienda. Il giudice si era riservato di valutare la causa di improcedibilità. Ordinanza che è stata sciolta e, a metà gennaio, saranno ascoltati due testimoni, dipendenti della Marelli, che spezzeranno una lancia a favore dell’operaio licenziato. I fatti risalgono allo scorso mese di febbraio. A.L.C.- secondo la Marelli- avrebbe fraudolentemente tenuto nascosta la circostanza degli arresti domiciliari. Ma il diretto interessato, tramite i suoi legali, ha smontato la versione portata avanti dall’azienda, sostenendo di aver avvertito il suo superiore gerarchico lo stesso giorno dell’arresto. Chi ha ragione? Questo lo deciderà il Tribunale di Sulmona.

Andrea D’Aurelio

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