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SULMONA – Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, eccetto uno di loro, l’unico a parlare dinanzi al giudice. Si dovrà attendere ancora qualche giorno prima di conoscere la decisione del Gip del Tribunale di Sulmona Marco Billi a proposito dell’inchiesta denominata “La Fenice”, riguardante il traffico illecito di droga e la tentata estorsione. I legali hanno avanzato l’istanza della revoca della misura cautelare ed ora, in assenza del pm titolare dell’inchiesta Stefano Iafolla, scattano le 48 ore previste dalla legge. In quest’arco temporale il Pm dovrà presentare il suo parere, una volta ricevuta la notifica dal giudice, dopodiché arriverà l’ordinanza di Billi che dovrà decidere se revocare o meno la custodia cautelare agli arrestati, come richiesto dai rispettivi avvocati. Ieri in carcere è finito un ottavo uomo, irreperibile lo scorso 23 gennaio. E’ stato rintracciato nella Capitale e ristretto nel carcere di Regina Coeli. Sarà interrogato nelle prossime ore. Ai sette vengono contestati a vario titolo i reati di traffico illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti in concorso e tentata estorsione per due di loro, commessi principalmente in Valle Peligna, particolarmente a Sulmona, Raiano e Pratola. Un’indagine che conta complessivamente ben diciotto indagati. Intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento hanno consentito ai militari, nell’arco di due anni, di risalire ai presunti responsabili. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 1 kg e 200 grammi di marijuana, 74 mila euro in contanti, un disturbatore di frequenze e un “pugno di ferro” utilizzato probabilmente per le tentate estorsioni.

Andrea D’Aurelio

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