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SULMONA – Prima la discussione finale con i test citati dalla difesa e poi, probabilmente, la sentenza. Saranno questi i momenti clou dell’udienza relativa all’uccisione del plantigrado a Pettorano sul Gizio. Il processo arriva al rush finale. Domani si dovranno presentare davanti al giudice del Tribunale di Sulmona Marco Billi i testimoni citati dalla difesa e quindi dall’avvocato Franco Zurlo che assiste l’imputato, un operaio di 64 anni accusato di aver ucciso con colpi di arma da fuoco un giovane esemplare di orso bruno marsicano. I fatti risalgono al 12 settembre 2014. Sono tre al momento le udienze che si sono susseguite al Palazzo di Giustizia. Nella prima il giudice Concetta Buccini ha proceduto alla costituzione delle parti civili. Nella seconda del 14 novembre scorso sono stati ascoltati tre testimoni citati dall’accusa: due Carabinieri Forestali e la figlia dell’imputato. Lo scorso 12 dicembre è stata la volta di tre test portati in giudizio dalle parti civili. Domani toccherà alla difesa cercare di smontare il quadro indiziario. All’operaio imputato viene contestata l’uccisione di animale di specie protetta con arma da fuoco. L’ultimo responsabile di un atto di bracconaggio nei confronti di un orso d’Abruzzo individuato e processato risale a più di 30 anni fa. Nel frattempo sono stati circa 80, dal 1971, i plantigradi uccisi con armi da fuoco o con il veleno. Non è escluso che per la giornata di domani, al termine della discussione finale, potrebbe arrivare anche la sentenza.

Andrea D’Aurelio

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