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SULMONA – Un appello ai sindaci del territorio affinché prendano congiuntamente posizione in merito a quanto deciso dalla Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila nel piano strategico che contiene una serie di proposte, fra le quali il trasferimento del personale in servizio all’ospedale di Sulmona ai nosocomi di Avezzano e L’Aquila, chiusura della Rems di Barete, dove lavorano circa 20 operatori, del punto nascita di Sulmona e del centro prelievi di Pratola Peligna. A scendere in campo è il Comitato Movimento Democratico e Progressista Sulmona Valle Peligna. Al centro della protesta la contestata delibera n.2159 del 30 novembre 2017 che prevede altri tagli nell’ambito del piano di riordino. “Se si aggiunge che Sulmona” spiega il comitato “ha recentemente subìto anche la chiusura del Centro di Salute Mentale e del Centro diurno per assenza dei requisiti di Legge – sempre dopo avere provveduto a contratti di locazione con privati – risulta chiaro un progetto di smantellamento della sanità pubblica nelle aree interne e l’espulsione di Sulmona dalla Asl Avezzano-L’Aquila. Gli sprechi della sanità aquilana non possono essere pagati solo dalla Valle Peligna e dall’Alto Sangro, aree la cui popolazione è composta prevalentemente da anziani, bisognosi di cure a breve distanza”. Per il Manager Asl Rinaldo Tordera è stato sollevato tanto rumore per nulla. Il Direttore Generale ha smentito prima la chiusura del punto nascita e poi quello del centro prelievi di Pratola Peligna. Notizie, secondo la Asl, prive di alcun fondamento nonostante l’adozione della stessa delibera che lascia qualche legittima perplessità.

Andrea D’Aurelio

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