Tutti i medici del territorio vengono messi in rete. Si tratta di una novità significativa per il sistema sanitario locale, che mira a unire le forze e salvaguardare un patrimonio comune: la salute dei cittadini. Parola di Alessandro Grimaldi, primario delle malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, che svela la “ricetta” per collegare ospedale a territorio, due realtà che restano ancora sconnesse. “Dobbiamo avviare una collaborazione progettuale che porti a un protocollo operativo,” ha dichiarato Grimaldi, sottolineando l’importanza di un lavoro congiunto per migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Un aspetto cruciale è l’alleggerimento degli ospedali, strutture che necessitano di un supporto maggiore da parte del territorio. L’obiettivo è accogliere i pazienti acuti e stabilizzati direttamente nelle comunità, in particolare dopo la pandemia di COVID-19, che ha evidenziato una fragilità crescente nella popolazione anziana. Per questo motivo, diventa essenziale garantire assistenza domiciliare qualificata, permettendo ai pazienti di ricevere le cure necessarie senza allontanarsi dalle loro abitazioni. Una novità importante riguarda il potenziamento delle cure oncologiche. Grazie alla sensibilità della direzione strategica, è stato deciso di rafforzare l’oncologia con l’introduzione di una nuova responsabile. Più medici specialisti dell’Aquila saranno coinvolti per garantire un accesso più agevole e rapido alle cure. Parallelamente, anche l’ematologia sta crescendo, con l’ingresso di giovani medici, segno di un’azienda sanitaria che vuole investire e crescere. In particolare, l’attenzione è rivolta all’Alto Sangro e alla Valle Peligna, dove sono stati stabilizzati ben 60 giovani medici. A Sulmona, è stata potenziata la medicina interna, anche se permangono carenze in nefrologia. Grimaldi però non si arrende: “Stiamo cercando tutte le soluzioni per garantire la continuità dell’assistenza.” Il territorio che questa rete di servizi deve coprire è vasto e spesso difficile da raggiungere, soprattutto nelle aree interne. Qui la sfida è duplice: portare i servizi essenziali ai cittadini e ottenere maggiori finanziamenti da parte della Regione, che dovrà fare uno sforzo concreto per supportare queste comunità. “È fondamentale che ci sia continuità nell’assistenza e che vengano sviluppate soluzioni innovative capaci di servire un territorio vasto e complesso,” conclude Grimaldi.