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SULMONA. Aprirà entro la fine dell’anno il cantiere dell’ala bolino dell’ospedale di Sulmona. Lo fa sapere la direzione generale della Asl 1 che, l’altro giorno, ha ottenuto dagli uffici comunali la certificazione d’inizio attività (la scia), necessaria per avviare i lavori di adeguamento sismico che sono finanziati con i fondi del Pnrr. “Stiamo completando gli ultimi trasferimenti. Entro l’anno dobbiamo comunque partire con i lavori”- annunciano dall’azienda sanitaria che, nel frattempo, ha approvato il progetto esecutivo. I lavori andranno avanti fino a giugno 2026 ma, assicurano dalla Asl, si procederà a scaglioni: prima il tetto, poi l’ultimo piano, fino ad arrivare al piano terra e ad adeguare sismicamente l’intera struttura. Per evitare di svuotare l’ospedale e creare seri problemi a pazienti ed operatori sanitari, i reparti saranno man mano riorganizzati, a secondo dell’evoluzione dei lavori. In due anni il cantiere dovrà essere riconsegnato, dal momento che l’intervento di adeguamento è stato finanziato con i fondi del pnrr. Con l’intervento sull’ala Bolino, costruita negli anni novanta e già oggetto di un intervento di miglioramento sismico tra il 2015 e il 2016, l’ospedale di Sulmona aggiunge un importante tassello alla sua infrastruttura, già di per sé, al momento, l’unica antisismica della regione. Almeno per il corpo inaugurato nel 2018. Ad aggiudicarsi i lavori è stata la ditta Rti Arpe Appalti, con sede a Casagiove, per un totale complessivo di 5 milioni e mezzo. Gli interventi riguarderanno i reparti di pediatria, ostetricia e ginecologia, blocco parto e operatorio. Nel corso dell’estate sono stati effettuati i trasferimenti. La pediatria è stata sistemata temporaneamente nello spazio riservato al punto nascita. Nei locali che erano occupati dalla pediatria, sono stati trasferiti tutti gli ambulatori di assistenza e consulenza: cardiologia, diabetologia, ostetricia e ginecologia ed altri servizi ospedalieri. Risolto il problema della stanza per i corsi pre parto e dei locali per l’ambulatorio del pavimento pelvico. I due servizi, che erano stati momentaneamente sospesi, sono stati ricollocati nella pediatria e nella medicina nucleare.

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