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SULMONA – Nuova apertura dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci alla delibera per l’ospedale di primo livello a Sulmona. Il faccia a faccia con i capigruppo consiliari c’è stato ieri nel tardo pomeriggio a Palazzo San Francesco. La disponibilità a rivedere la classificazione del nosocomio, che scaturisce dal decreto Lorenzin, non manca da parte dell’assessore anche se il suo placet arriva in concomitanza con l’ufficializzazione dell’incompatibilità di Luciano D’Alfonso a Presidente della Regione e Senatore della Repubblica. Ma per i capigruppo ora bisogna lavorare sulla delibera e pensare al futuro dell’ospedale di Sulmona. “L’assessore ha letto ed esaminato la delibera e si è avviato il confronto. Ci farà sapere se riuscirà a prendere parte al Consiglio del 10 agosto”- spiega il Presidente dell’assise civica Katia Di Marzio. Nel frattempo prosegue il confronto con la Regione e il Governo nazionale degli otto sindaci che si sono uniti contro il decreto Lorenzin. L’iniziativa segue quella di inizio luglio che, attraverso la proposta di un emendamento da inserire in sede di conversione del decreto legge 29 maggio 2018 n.55 nel corso dell’esame presso la Commissione ambiente della Camera dei Deputati, intendeva sospendere gli effetti del decreto ministeriale Lorenzin e di quelli attuativi regionali sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale. “I sindaci intendono farsi carico di una visione diversa che parte dai territori e che vede in prima linea un “comitato di sindaci” che si impegni a definire e presentare una proposta di revisione del D.M. 70/2015, più noto come decreto Lorenzin”, affermano in coro i sindaci di Atri, Guardiagrele, Penne, Popoli, Ortona e Tagliacozzo e Sulmona, “e avviare una riflessione su altri temi. In questo percorso saranno coinvolti gli altri Comuni interessati dai provvedimenti che si chiede di sospendere e modificare, nella convinzione che l’unione può dare più voce alle esigenze dei cittadini e che consenta di recuperare il ruolo degli enti locali ai quali l’ordinamento conferisce un ruolo determinante”.

Andrea D’Aurelio

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