
Mancano i medici da destinare ai pronto soccorso degli ospedali di Penne e di Popoli, dove i camici bianchi non vogliono andare a lavorare e i relativi bandi di assunzione vanno deserti. Non si possono neanche spostare da Pescara per vincoli contrattuali. Solo con la mobilità urgente, ma per non più di un mese, qualcuno può essere obbligato dalla Asl. Il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, nell’ultima riunione del comitato ristretto dei sindaci spiega il contesto. «Gli ospedali periferici sono fondamentali per la nostra azienda sanitaria e quindi non sono trascurati. Data la situazione del pronto soccorso di Pescara, giornalmente vengono utilizzati i posti letto liberi nei nosocomi periferici per trasferire i pazienti e decongestionare il Santo Spirito». Ma pare che questa soluzione non funzioni. «Il problema principale è reperire i medici disponibili a lavorare a Penne e a Popoli: numerosi sono stati i bandi per selezionarli andati deserti. In questi presidi sanitari non si dispone di consulenze mediche a supporto delle diagnosi cliniche, circostanza che aumenta la responsabilità senza alcun incremento retributivo»- spiega ancora il manager