
SULMONA. Tre anni di odissea tra viaggi della speranza, spostamenti in ambulanza e ricorso ai privati. Non trova pace l’ospedale di Sulmona che continua a fare i conti con la carenza di servizi, nonostante la classificazione di primo livello. Nel presidio ospedaliero non viene effettuato, ormai da tempo, l’esame della spirometria. A farne le spese sono i pazienti, costretti a macinare chilometri con aggravio di spese o a farsi trasportare in ambulanza se degenti e necessitano della consulenza specifica. Una situazione che comincia a far esplodere proteste e malcontenti al punto che il Tribunale per i diritti del Malato è pronto a “diffidare” la Asl per ripristinare il servizio. Nello stesso ospedale, infatti, lo specialista in pneumologia risulta in servizio una volta al mese. Tenendo conto che la spirometria è una delle prestazioni che vengono effettuate dallo pneumologo, il Tdm sollecita la Asl a rimettere mano alla situazione, fermando immediatamente il pendolarismo sanitario. “E’ un problema per i pazienti fragili che devono spostarsi ma anche per la stess azienda che deve pagare spese aggiuntive per il trasporto dei pazienti in ambulanza”- sottolinea Catia Puglielli.