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SULMONA – La classificazione resta mentre la politica cambia. Non fa tanti giri di parole Edoardo Facchini, responsabile del Tribunale per i diritti del Malato di Sulmona, che si pone di traverso all’ordine del giorno approvato in Consiglio Comunale, ribadendo a gran voce che la dicitura “primo livello” non è cosa da poco. Il Tdm si inserisce quindi nel coro dei no all’ospedale di base, anche alla luce dei lavori in dirittura d’arrivo sul cantiere del nuovo nosocomio. “Noi ci vantiamo di un ospedale nuovo con tutti i crismi possibili e immaginabili. Se la classificazione dovesse restare quella che è, non ci consentirebbe di avere né quello che abbiamo né quello che potremmo avere. 20 milioni di euro non possono essere buttati per un ospedaletto”- incalza Facchini che non perde la grinta e ricorda come la medicina sul territorio fa ancora acqua e la cronica carenza di personale si deve risolvere con l’invio di mezzi e uomini perché quella- dice- “c’è e non si può nascondere”. E’ sull’ospedale di primo livello che il Tdm fa ripartire la battaglia, ritendendo che le scelte politiche di oggi potrebbero essere diverse da quelle di domani. Un esempio è il caso del punto nascita dove aumentano i parti. “Non ci rassicurano le dichiarazioni di Paolucci. Fin quando ci sarà lui il punto nascita non si tocca e poi?”- chiosa Facchini che suona il campanello d’allarme sul futuro del nosocomio.

Andrea D’Aurelio

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