
SULMONA. Non ci sono responsabilità di terzi né dei medici dell’ospedle di Sulmona nella morte di Enzo Cesidio Rita, il 55enne trovato senza vita nella sua abitazione di via XXV Aprile, il 26 giugno dello scorso anno. Lo ha deciso il sostituto procuratore della repubblica, Stefano Iafolla, che ha chiesto l’archivazione del procedimento al giudice per le indagini preliminari. Il 55enne, che lottava da tempo con alcune problematiche di tossicodipendenza, come avevano riferito i suoi familiari alla polizia, aveva assunto recentemente una dose eccessiva di metadone. Tuttavia, sette ore prima del decesso, l’uomo era stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona dopo un giorno di ricovero. Per questo procura e polizia hanno esaminato le cartelle cliniche per verificare la gestione del paziente e se lo stesso poteva essere dimesso. Gli inquirenti avevano anche sequestrato i flaconi di metadone trovati nella sua abitazione, per verificare quantità e modalità di assunzione. Nel corso delle indagini non sono emersi elementi di colpevolezza a carico di terze persone o profili di negligenza a carico dei medici. Per questo il pm, che aveva aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo, ha chiesto al gip di chiudere il caso. Richiesta ora al vaglio dell’avvocato, Alessandro Margiotta, che rappresenta la famiglia del 55enne, chiamata a decidere se opporsi o meno alle conclusioni della procura.