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SULMONA – Respinte dal collegio della Corte dei Conti le richieste di sospensione del processo per i 18 dipendenti comunali finiti nel mirino di Palazzo San Francesco nell’ambito dell’inchiesta sull’assenteismo. Nella prima udienza gli avvocati avevano presentato le eccezioni preliminari e pregiudiziali, chiedendo la sospensione del processo, perché risulta pendente il procedimento penale al Tribunale di Sulmona. Per alcuni dei diciotto dipendenti è stata chiesta l’ammissione di perizie e prove testimoniali. Il collegio della Corte dei Conti ha quindi respinto le richieste presentate dai legali. Il Procuratore Generale Erika Guerri già si era opposta alla richiesta di sospensione del processo ma anche riguardo le altre istanze depositate dagli avvocati. Si va ora in udienza.
La prima è fissata per il mese di marzo. Il risarcimento ammonta a 275.584 euro che i 18 dipendenti dovranno versare nelle casse del Comune, di cui 215 mila per danno all’immagine, 50.00 per danno da disservizio, 10.584 per indebita retribuzione, oltre a interessi, rivalutazione e spese di giustizia. L’inchiesta sui furbetti del cartellino si è comunque sgonfiata dal punto di vista penale perché la Procura della Repubblica di Sulmona ha chiesto il rinvio a giudizio per soli nove dipendenti comunali a fronte dei 48 che sono finiti nel mirino delle Fiamme Gialle che si sono occupate delle indagini. C’è poi un altro filone dell’inchiesta, quello disciplinare, affidato all’Upd costituito a gennaio con delibera di Giunta Comunale, presieduta dall’ex vice sindaco Mariella Iommi. Su questo fronte tutto al momento procede a rilento. La prima seduta c’è stata dopo otto mesi dalla costituzione.

Andrea D’Aurelio

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