
SULMONA. Hanno tirato fuori soldi su soldi dopo essere stati beffati dalla ditta e dallo sfratto di un’inquilina ma ora, per cinque delle otto famiglie dalla palazzina del civico 8 di via Avezzano, si avvicina l’ora del rientro a casa. Un rientro a scaglioni che segna la “primavera” dello stabile, finito al centro dell’inchiesta giudiziaria sulla truffa aggravata. I primi inquilini troveranno la “sorpresa” nell’uova di Pasqua, nel senso che puntano a rientrare per aprile mentre gli altri dovrebbero rincasare per il mese di giugno, prima comunque dell’estate. I lavori riguardanti il superbonus non sono mai stati completati, come pure non è stata ultimata la demolizione prevista nel progetto iniziale. Il tutto nonostante gli 80mila euro totali corrisposti all’impresa dalle 8 famiglie che abitavano all’interno del palazzo ex Ater, dove era stato necessario anche sfrattare un’inquilina per procedere con gli interventi. La donna aveva dato prima l’ok alla demolizione e ricostruzione del palazzo, per poi fare un passo indietro. Dopo il contenzioso “interno”, per il quale era intervenuta la polizia, si era aperta subito dopo un’altra battaglia giudiziaria. I residenti, infatti, avevano chiamato in causa la magistratura, per fotografare la situazione della palazzina. La perizia, disposta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Pierfilippo Mazzagreco, era arrivata lo scorso 14 agosto. Secondo il tecnico incaricato, “per rendere l’edificio abitabile e agibile servono almeno 400 mila euro di lavori”. Somme che, una parte degli inquilini, si è accollata, accendendo mutui o comunque investendo ancora, pur di scrivere la parola fine sull’odissea. “Stiamo pagando soldi su soldi da anni, tenendo conto che, nel frattempo, dobbiamo continuare a pagare gli affitti delle abitazioni che abbiamo trovato in attesa dei lavori. Ma ora il rientro a casa è vicino”- si sfogano alcuni inquilini. I lavori di demolizione e ricostruzione della palazzina del civico 8, avviati a maggio 2023, erano stati improvvisamente interrotti nell’autunno dello stesso anno. La ditta subappaltatrice aveva letteralmente “svuotato il cantiere”, portando via ruspe, attrezzi ed escavatori, lasciando sul posto solo la recinzione. Il tutto perchè l’appaltatore generale non aveva corrisposto le spettanze economiche all’impresa. Eppure i condomini della palazzina avevano versato 10 mila euro ciascuno come anticipo per la demolizione e ricostruzione per un totale di 80 mila euro che si sono volatilizzati. Per questo gli otto inquilini si erano affidati all’avvocato del foro di Sulmona, Mauro Sciullo, per presentare una denuncia e chiedere alla magistratura di accertare eventuali responsabilità. Sul caso sono ancora in corso le indagini della guardia di finanza di Sulmona, chiamata a far luce sulla truffa del superbonus.