

“Neanche con l’insediamento di una commissaria al posto di un sindaco il Comune fronteggia i disastri della gestione di Palazzo Mazara”. Commenta così l’avv. Vincenzo Colaiacovo, proprietario di un appartamento al secondo piano, l’inerzia dell’ente pubblico. “Se il sindaco Gianfranco Di Piero ha lasciato decadere il prestigioso edificio di tardo barocco che lo scrittore Giovanni D’Alessandro definì su “Il Centro” “La più bella residenza civile d’Abruzzo”, con escrementi di volatili ed erbacce, ricevendo due distinte condanne di pagamento e un ordine di ripulitura, l’attuale commissaria non ha neppure risposto ad un invito formale di pagare le spese dei due procedimenti svolti davanti alla Dott.ssa Giulia Sani, giudice del Tribunale e definiti nello scorso settembre”. Dopo tale invito bonario di pagare, non ha pagato neppure con la notifica del precetto per circa 10.000 euro e, così, l’avv. Vincenzo Colaiacovo ha effettuato il pignoramento di alcuni vani del Palazzo, come già fece alcuni anni fa, quando a capo dell’amministrazione si trovava la sindaca Annamaria Casini, e per inadempimenti connessi sempre al minimo di manutenzione del Palazzo che fu dei marchesi governatori della Zecca del Regno di Napoli. Solo dopo questa “sollecitazione” il Comune pagò. Oggi è stata presentata istanza di vendita di alcuni locali al primo piano, che peraltro il Comune tiene disabitati da vari anni, come il resto della proprietà pubblica, dichiarato inagibile per fantasiosi danni del terremoto del 2017, accampati dalla sindaca Anna Maria Casini e ritenuti insussistenti dal Tribunale Amministrativo Regionale dopo qualche mese, quando già il professionista aveva dovuto abbandonare studio e abitazione per l’ordine illegittimo della sindaca. Ora sarà nominato un tecnico per valutare i vani pignorati. Eppure, con i lavori decisi dalla giunta del 1976/1981, il Palazzo Mazara era tornato nuovo di… Zecca.
“Si sono succedute tante volpi sulla sedia di sindaco…” conclude il vicino di casa del Comune.