banner
banner

SULMONA – Il Tribunale di Sulmona ha condannato il Comune a “provvedere entro 15 giorni alla pulizia e disinfestazione delle aree di sua proprietà e all’apposizione di dissuasori o altri sistemi di protezione idonei ad impedire l’accesso di volatili o altri animali nelle aree stesse”. La sentenza emessa ieri fa riferimento alla vicenda di Palazzo Mazara, chiuso da oltre due anni, e finito nel più completo abbandono. L’avvocato Vincenzo Colaiacovo aveva così deciso di adire le vie legali. Il Tribunale ha condannato il Comune al pagamento di 50 euro per ogni giorno di ritardo e al pagamento delle spese della fase del reclamo. Ora il Comune dovrà entrare comunque nel Palazzo che ha abbandonato il 18 gennaio 2017 per l’ordine di sgombero che la stessa Casini emise dopo le scosse di terremoto del giorno precedente, senza alcun riscontro tecnico sull’asserito deterioramento dei livelli di sicurezza sismica dell’immobile, come ha riscontrato il Tar in seguito al ricorso dell’Avv. Guido Colaiacovo alcuni giorni dopo l’ordinanza. Dopo tale provvedimento, Palazzo Mazara è stato consegnato al dominio dei volatili, che lo stanno devastando, anche a causa dell’incuria del Comune che lascia aperti vari infissi sui quattro lati, agevolando l’intrusione di piccioni. Tutte le amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi venti anni sono state raggiunte da provvedimenti del Tribunale che hanno sanzionato, quasi sempre con la condanna al pagamento delle spese processuali, la carenza di interventi di manutenzione. Secondo Colaiacovo l’ordinanza del Tribunale è di particolare rilievo giuridico per l’esame dei rischi alla salute connessi alla presenza di fattori di degrado. Infatti, seppur “nel caso di specie, il Tribunale effettivamente non dispone degli strumenti per accertare in base a leggi scientifiche e statistiche se, in che termini e con quale probabilità la vicinanza di un soggetto a non trascurabili quantità di escrementi di volatili potrà degenerare in rischi concreti per la salute”, il giudice Giuseppe Ferruccio che ha redatto il provvedimento aggiunge subito : “ma è nondimeno nelle condizioni di affermare –secondo il proprio prudente apprezzamento – che la mera possibilità di verificazione di rischi per la salute, ancorchè del tutto marginale o persino infinitesimale, deve essere scongiurata, nell’immediato, attraverso l’esecuzione delle necessarie opere di pulizia e disinfestazione dell’immobile e delle relative pertinenze”.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento