
Non può rientrare in città il 32enne di Sulmona, accusato di violenza sessuale per aver palpeggiato tre ragazzine la notte di capodanno. Lo ha deciso il collegio del Tribunale di Sulmona, presieduto dal giudice Pierfilippo Mazzagreco, che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare. Per i giudici restano intatte le esigenze cautelari. La richiesta è arrivata dall’avvocata difensore, Laura Casaccia, nel corso della prima udienza celebrata oggi a porte chiuse vista la delicatezza del caso. I giudici hanno respinto le eccezioni preliminari, ammesso tre parti civili, ovvero i genitori delle persone offese e rinviato al 19 novembre per sentire i testimoni. I fatti risalgono tra dicembre 2024 e gennaio 2025 quando, secondo l’accusa, nel corso delle festività natalizie, il 32enne aveva avvicinato in più occasioni tre ragazzine, di 12 e 13 anni, sia in ambienti privati che in piazza XX Settembre, in occasione del veglione di fine anno, palpeggiandole in diverse parti del corpo e adottando “un approccio fisico discutibile”, stando alle accuse della procura. Le tre, che appartengono alla stessa comitiva della figlia, avevano poi raccontato tutto alle rispettive famiglie che si erano recate nella caserma dei carabinieri per segnalare la delicata vicenda. Visti i precedenti a carico del 32enne, già condannato per violenza sessuale, il gip aveva deciso di “cacciarlo” dalla città, applicando la misura cautelare del divieto di dimora. Le ragazzine, assistite dall’avvocato, Piercarlo Cirilli e Arselinda Shoshi avevano confermato le accuse nell’incidente probatorio, ricostruendo per filo e per segno i fatti, con la consulenza di psicologhe. “All’inizio ci stringeva per scherzo. Poi gli abbracci e i baci sono stati forzati”- avevano riferito le ragazzine. A contestare punto per punto le accuse era stata Laura Casaccia, avvocata del 32enne, la quale aveva respinto ogni addebito e spiegato che si era trattato di un grosso equivoco e che le tre ragazzine avevano dato fastidio alla figlia. Per questo, già in fase di interrogatorio di garanzia, erano state mostrate le conversazioni di whatsapp e gli screenshot di TikTok. Intanto a carico del 32enne si sono aperti altri procedimenti penali della stessa natura per le molestie ad altre minori. Una denuncia era partita anche a carico del padre per aver chiuso nel bagno di un locale due minori, impaurendole e pregandole di lasciare in pace il figlio








