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L’AQUILA – Si allunga la lista dei giornalisti sotto scorta visto che anche Massimo Giletti è finito nel calderone. E le minacce subite sono partite proprio dal carcere di massima sicurezza di Preturo dove è detenuto il boss Filippo Graviano, mafioso affiliato alla famiglia dei Brancaccio. Proprio nel carcere di Preturo sono state raccolte le intercettazioni sul boss che esprimeva sentimenti rancorosi nei confronti del giornalista. Giletti, infatti, nel corso del suo programma su La7 citò i nomi dei detenuti usciti in detenzione domiciliare durante l’emergenza coronavirus.

Intercettate le parole di Graviano come minacciose nei confronti di Giletti, il Prefetto di Roma ordina la scorta. Il conduttore aveva appreso delle minacce soltanto a luglio: “Non mi pare proprio normale — aveva dichiarato— che io non ne abbia saputo nulla. In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti”.

Giletti parteciperà, il prossimo 23 ottobre, al premio Borsellino che si terrà a L’Aquila al quale sono stati invitati tutti i 14 giornalisti italiani sotto scorta, i più famosi come Saviano, Ruotolo, Abbate, Angeli, Borrometi, Giletti e quelli meno famosi ma ugualmente in pericolo per le inchieste che portano avanti con coraggio. Il tema dell’incontro, infatti, sarà proprio il diritto di essere informati e della libertà d’informazione.

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