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SULMONA – “Il Punto Nascita di Sulmona è tra i servizi indispensabili in un territorio che è stato spogliato di tutto per chilometri e chilometri e che, nonostante i tagli, si traduce in un punto di riferimento vitale per la sanità locale. Il servizio andrebbe rafforzato e dotato di personale medico specializzato magari per l’emergenza maltempo. Ulteriori tagli comprometterebbero definitivamente il diritto alla salute e alla vita delle popolazioni di queste località dell’Abruzzo interno”. Ad affermarlo in una nota è il leader di Sovranità Valle Peligna Alberto Di Giandomenico a proposito della partoriente di Castel Di Sangro salvata da Vigili del Fuoco e Protezione Civile di Pettorano Sul Gizio sull’altopiano delle cinquemiglia. La donna si era messa in viaggio quando aveva già rotto le membrane ed ha fatto in tempo, dopo aver ricevuto la prima assistenza sanitaria della Guardia Medica, a partorire una bella bimba all’ospedale di Sulmona. “Il Punto nascita peligno resta un presidio a rischio eppure è uno snodo necessario per garantire servizi sanitari all’entroterra abruzzese”- rimarca Di Giandomenico che ribadisce a gran voce il fatto che “il Punto nascita deve essere una certezza per le popolazioni dell’entroterra e deve essere messo in condizione di assistere in ogni caso di complicazione anche quando non è possibile un trasporto d’urgenza con l’elicottero”. “Appena qualche giorno fa”- riprende il leader di Sovranità– “il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, da Pescocostanzo ha ribadito l’importanza, per le aree interne, dell’elisoccorso per il trasporto dei casi urgenti nei centri specializzati. È ulteriormente dimostrato che le raffiche di neve, da noi, possono raggiungere anche i 100 km orari, così com’è accaduto in questi giorni. Come potrebbe l’elisoccorso sostituirsi a presidi e servizi sanitari in queste condizioni meteo che non risparmiano nemmeno a bassa quota? Sovranità chiede di potenziare i servizi sanitari vicini al cittadino e insiste affinché la Regione li assicuri per sempre negli ospedali delle aree interne da potenziare e non da smantellare”.

Andrea D’Aurelio

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