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PACENTRO – Il ponte del 25 aprile è balzato alle cronache per la chiusura delle strade con apposita determina del Dirigente della Provincia che diede vita allo sciopero della fame di Francesco De Chellis. A ferragosto non si è lavorato perchè erano in corso i lavori sulla strada regionale 487, tuttora in atto visto il ritardo nell’esecuzione degli interventi. E per finire, arriva la ciliegina sulla torta dell’Epifania. Non trovano pace gli imprenditori che hanno investito in località Passo San Leonardo. Questa mattina la strada era completamente invasa dalla coltre bianca, caduta nei giorni scorsi dopo l’ondata di maltempo che ha portato freddo e neve sul Centro Abruzzo. Ma lì, a Passo San Leonardo, non si è visto nessuno. La coppia di imprenditori, Fabiola Giardini e Massimo Maiorano, avevano avuto rassicurazioni sulla riapertura dell’arteria stradale. Ma nulla di fatto. Anche il 6 gennaio è arrivato. Il secondo giorno rosso sul calendario del 2019, dopo il Capodanno. I due si sono messi in testa quindi di raggiungere la loro attività, anche per farsi sentire e spronare gli organi competenti ad aprire la strada. Sono riusciti nell’impresa, camminando pian piano e a piedi, raggiungere il punto più vicino ( incrocio Caramanico) in auto. Alle 12 parte la diretta facebook nel corso della quale la strada viene immortalata. Non si vede nulla se non la neve e le orme delle scarpe dei due malcapitati. Scatta quindi la telefonata e solo alle 14 arriva la turbina per aprire un varco e sgomberare la coltre bianca. “Speriamo a questo punto di lavorare il prossimo week-end ma l’ennesima festa è saltata”- interviene la Giardini- “dobbiamo ringraziare le persone di buona volontà che con la turbina, dopo i nostri solleciti, ci stanno dando una mano. Come ha detto mio marito non siamo nè commercianti di serie b e nè di serie c, ma di serie z”. Insomma il risentimento è tanto ed è anche comprensibile alla luce dei precedenti. Dieci anni di lotta alle emergenze. Non un passo avanti per prevenirle. Quanto basta insomma per gettare la spugna ma loro, Massimo e Fabiola, non si arrendono e gettano il cuore oltre l’ostacolo. Vanno avanti anche perchè ora la turbina è arrivata, volesse il cielo, e la strada man mano si sta aprendo.

Andrea D’Aurelio

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