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SULMONA -  Il centro di cottura alternativo resta a Viterbo e i pasti arrivano in ritardo nelle strutture pubbliche. Scatta la protesta all’indomani della sospensione del centro cottura della ditta Ep che si sta attrezzando per la riattivazione della cucina nella sede della strada Nolfese di Pratola Peligna. Nella casa di riposo dell’ex Casa Santa i pasti sono stati serviti con quaranta minuti di ritardo, almeno nella serata di ieri, con ovvi disagi per ospiti ed operatori. Dall’ospedale dell’Annunziata continuano le segnalazioni sul “cibo frammentato” che arriverebbe a destinazione in condizioni al quanto critiche tanto da far scattare le rimostranze degli operatori. C’è chi minaccia di adire le vie legali se la situazione non rientrerà a breve. Intanto, da quanto si apprende, la problematica sarebbe in via di risoluzione, nel senso che la revoca della sospensione potrebbe esserci già dalla prossima settimana, a fronte delle analisi ripetute che non avrebbero evidenziato anomalie.   A seguito di controlli della Asl e dell’Izs di Teramo era stato infatti scoperto la Listeria monocytogenes, un batterio potenzialmente molto pericoloso che riesce a resistere anche alle basse temperature. Da qui la sospensione cautelare in atteso del ripristino delle normali condizioni. I disagi più consistenti si stanno verificando nelle strutture sanitarie. Con la Pasqua di mezzo tutto diventa più complito. Certo è che la situazione va risolta.

Andrea D’Aurelio

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