banner
banner

SULMONA – Ha rimediato un trauma cranico dopo una rovinosa caduta in casa ma quando è arrivata in ospedale, dopo essere risultata positiva al tampone rapido, ha dovuto attendere ben sette ore in ambulanza prima di essere presa in carico nell’ex pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. La disavventura, l’ennesima che balza alle cronache per l’odissea legata all’area triage del nosocomio cittadino, è capitata ad un’anziana di Anversa degli Abruzzi che resta in attesa del riscontro del tampone molecolare. La vicenda dimostra come la richiesta di cure e diagnosi si accavallano sempre più in tempo di emergenza e di pandemia e costringono gli operatori a fare i salti mortali, nonchè a correre il rischio di contagiarsi non avendo ancora a disposizione un’area attrezzata. La signora, stando a quanto si è appreso, era caduta il giorno prima in casa, riportando un trauma cranico. Nel corso della giornata ha presentato febbre e sintomi riconducibili al Covid per questo i familiari hanno allertato il centralino del 118 la mattina successiva. La donna è stata trasportata in ospedale per diagnosi e accertamenti. Sottoposta al tampone rapido è risultata positiva ma per entrare nell’ala dell’ex pronto soccorso ha dovuto attendere in ambulanza per oltre sette ore, fino a quando si è liberato il posto dell’anziano sulmonese trasferito all’Aquila. Per un’anziana con un trauma cranico riscontrato e con un contagio da Covid sospetto non è sicuramente il massimo. Ma tant’è. Non se la passano meglio gli altri pazienti ancora “sistemati” nell’ex pronto soccorso, in condizioni normali, ma non in un luogo idoneo, ricordano i loro familiari. “Questa situazione si deve risolvere subito. Non si può perdere ancora altro tempo”- tuonano i congiunti che minacciano esposti e querele. La Regione Abruzzo ha annunciato i lavori da 200 mila euro per la realizzazione di un’area per pazienti Covid in ospedale ma resta l’incognita sulla tempistica. D’altronde c’è stata un’estate di mezzo, il tempo necessario per attrezzarsi. Si spera quindi in un intervento in tempi breve perchè la richiesta di diagnosi e tamponi galoppa assieme ai nuovi contagi.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento