SULMONA – Due querele e un esposto. Si allarga l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sulmona sulla vicenda della clinica San Raffaele che è finita alla ribalta della cronaca per il focolaio Coronavirus. Nei giorni scorsi hanno depositato formale querela in Procura anche i familiari dell’88 enne di Prezza, morto sabato scorso all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, risultato positivo al virus dopo la degenza presso la struttura sanitaria. Come nel caso dell’infermiera 40 enne di Sulmona, anche i familiari dell’anziano scomparso hanno chiesto ai magistrati Il sequestro di tutta la documentazione medica ( verbali diagnostici e cartelle cliniche) e ogni documentazione redatta dalla clinica San Raffaele che attesti il rispetto delle norme sulla prevenzione e sicurezza. Secondo tutti i querelanti il contagio deriverebbe dalla presa in carico dell’anziana di Teramo, ma arrivata da Bergamo, deceduta nelle scorse settimane all’ospedale di Chieti. La querela è stata quindi riunita nel fascicolo contro ignoti. Due le ipotesi di reato: epidemia colposa e lesioni colpose. Nei giorni scorsi sono scattati gli accertamenti dei Nas di Pescara che stanno verificando tutti i carteggi e i documenti per accertare eventuali anomalie sulle misure e i protocolli adottati. La clinica dal canto suo ha sempre ribadito di aver agito nel pieno rispetto delle disposizioni, minacciando anche di adire le vie legali contro coloro che diffamano l’operato della struttura per la gestione dell’emergenza Covid-19.
Andrea D’Aurelio
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