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SULMONA – La segreteria nazionale del Partito Democratico impugna il decreto ingiuntivo di 25 euro, notificato la scorsa primavera dal giudice di pace del Tribunale di Sulmona, Annamaria De Santis. Una vicenda legata al rinnovo dei tesseramenti del circolo sulmonese che aveva fatto discutere e non poco. A trascinare il partito in Tribunale era stato l’ex consigliere comunale, Fabio Ranalli, che aveva chiesto di iscriversi, versando la quota d’iscrizione. L’aspirante iscritto aveva effettuato l’intera procedura sul portale on line del partito. Er stato quindi raggiunto dal messaggio standard: “caro cittadino, grazie per aver scelto il partito democratico. A seguito delle opportune verifiche con il circolo di appartenenza le daremo conferma dell’iscrizione”. La richiesta, dopo il confronto con i dem sulmonesi, era stata respinta con un ulteriore laconico messaggio: “gentile cittadino, sentiti gli organi del circolo di appartenenza, la sua richiesta è stata respinta”. Responso privo di motivazione. A quel punto il candidato ed ex consigliere, rispondendo al partito, aveva chiesto l’immediata restituzione della somma versata. “Diversamente mi rivolgerò al giudice competente” aveva scritto nella risposta. Così è stato. Quei 25 euro non sono più tornati indietro e per una questione di principio, da relegare alla componente etica e valoriale, Ranalli aveva incaricato il suo avvocato di procedere con il decreto ingiuntivo, firmato dal giudice di pace, notificato sia al circolo di corso Ovidio che alla segreteria nazionale. Se i dem locali dovranno mettere le mani al portafoglio, quelli nazionali hanno deciso di impugnare l’atto tant’è che il giudice di pace di Sulmona ha fissato l’udienza che riprenderà il prossimo 23 dicembre. Una vicenda a tratti comica

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