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SULMONA – Una firma nella zona sud di corso Ovidio a favore della pedonalizzazione e una firma contro da tutt’altra parte. Accade anche questo a Sulmona, nella città dove tutto è sui generis, soprattutto sulla pedonalizzazione di corso Ovidio, tema che continua a dividere. Nelle ultime ore sono state avviate due diverse petizioni. La prima è promossa dall’associazione Sulmona senza smog che proprio ieri ha rilanciato la pedonalizzazione. Secondo l’associazione “non si fanno affari quando le auto ci passano davanti alla vetrina, preoccupate solo di trovare un parcheggio o di raggiungere la propria destinazione. Ecco allora l’assurdo risultato di avere centri commerciali dove ci si muove a piedi, e centri storici dove ci si sposta in auto. Ma se non crediamo a questo semplice ragionamento, allora pensiamo a quanti centri commerciali sono stati aperti e a quanti piccoli negozi sono stati chiusi. E se ancora non basta, magari possiamo credere a quanto ci dicono i turisti”. Di tutt’altro avviso è l’associazione Sulmona fa Centro che ha promosso la sua petizione, contro la pedonalizzazione, anche se è necessario fare le dovute precisazioni. “La nostra posizione non è contraria alla pedonalizzazione ma quest’ultima è proponibile solo quando gli uffici torneranno in centro, le scuole saranno riaperte e il movimento di persone abbraccerà tutto l’arco della giornata”- osservano i commercianti che questa sera torneranno a riunirsi per valutare la proposta del ricorso al Tar. Disagi nei giorni scorsi non sono mancati per il carico e lo scarico delle merci. Non poche consegne sono saltate con ovvie conseguenze per le attività. Certo una scelta prima o poi andava presa dopo anni di concertazione. Sulmona ha scelto la pedonalizzazione ma assistere all’imbarazzo della firma che scaturisce da una “sfida” a colpi di petizione non è il massimo per una città che dovrebbe convergere sul fronte del turismo e della ripartenza e non dividersi. Forse quello che sta accadendo è il sentore che ogni decisione deve seguire un metodo, un approccio diverso, senza tralasciare il particolare periodo storico. Intanto in questi giorni si stanno formalizzando gli atti per incrementare l’orario di chiusura del parcheggio coperto di Santa Chiara, dalle 23 all’una, onde evitare disagi e “sequestri” delle auto. Almeno su questo tutti sembrano d’accordo.

Andrea D’Aurelio

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